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Situazione insostenibile in molte UO dell'AOUP

Il sindacato degli infermieri Nursind contesta la direttiva dell’azienda ospedaliera:
«Può accadere che un malato di cuore finisca nel reparto di gastroenterologia»

Pronto soccorso in affanno stop ricoveri programmati

«Le prestazioni richieste per visite cardiologiche e per elettrocardiogrammi sono erogate nei tempi previsti e non ci sono lunghe attese». Lo precisa l’Asl in replica alle proteste di alcuni utenti. «Le prestazioni con codice di priorità vengono regolarmente prenotate entro pochi giorni dalla richiesta – prosegue la nota –. Per fare alcuni esempi per le “urgenti” ci sono 4 giorni di attesa per l’ospedale di Volterra, cinque giorni per gli ospedali Santa Chiara e Cisanello, 6 giorni per l’ospedale Lotti di Pontedera. Si ricorda che per visite prioritarizzate basta che il medico di medicina generale inserisca il codice ritenuto necessario sulla ricetta.Se invece il medico valuta che non ci sono motivi clinici tali da segnalare un’urgenza, la prenotazione viene gestita come una visita programmata e quindi erogata in coda alle priorità, con tempi di attesa più lunghi».di Carlo Venturini wPISA Ci risiamo. Torna il blocco dei ricoveri programmati a Cisanello e Santa Chiara per “sgomberare” di pazienti il pronto soccorso, dopo che questo aveva cominciato a respirare grazie a nuove assunzioni di medici ed infermieri (a partita Iva). Ora sembra di esser ritornati di nuovo “alle porte coi sassi” e cioè in piena emergenza. Con un’unica differenza rispetto al passato, e cioè che non ci sono più pazienti nei corridoi del pronto soccorso ma questi vengono in qualche modo “appoggiati” in altri reparti. Il 20 di gennaio è arrivata una direttiva dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana (Aoup) che sacrifica i posti letto di dieci reparti a favore dei pazienti che vengono inviati dal pronto soccorso. Ne danno notizia i sindacati degli infermieri Nursind e quello dei medici, Anaao. Per ricoveri programmati, si intendono quelli che una persona aspetta già da mesi per patologie non urgenti ma non meno importanti come ad esempio le pre ospedalizzazioni in vista degli interventi chirurgici. Ed i disagi si fanno sentire sia sul fronte dell’utenza che dei sanitari siano essi infermieri o medici. Daniele Carbocci del Nursind spiega i disagi per pazienti e infermieri, dicendo: «Ci sono dei reparti come quelli di neurologia, endocrinologia dove si lavora soprattutto su ricoveri programmati specifici ed in linea con le capacità e mansioni del personale infermieristico che purtroppo, in questo periodo, si ritrova a dover gestire pazienti con un certo grado di urgenza e soprattutto con patologie diverse da quelle di routine o ordinarie per il tipo di reparto». Stando a quanto riportato dal Nursind dunque, succede che un paziente con problematiche cardiache (non urgenti) venga piazzato in gastroenterologia: «Questo paziente ad esempio – spiega Carbocci – non solo va in un reparto che non è pienamente efficace per la sua patologia bensì deve essere spostato per alcuni esami dall’edificio di gastroenterologia, il 30, a quello lontano del cardiotoracico, l’edificio 10». La direttiva dell’Aoup è del 20 di gennaio ma in realtà, la situazione si era già manifestata nella sua criticità a partire dal 13 gennaio. «È evidente come i problemi del pronto soccorso non siano stati risolti alla radice – dice Carbocci- e siamo preoccupati per quegli infermieri neo assunti che sono in scadenza di contratto». Il Nursind denunciò pochi mesi fa che in totale, tra Cisanello e Santa Chiara, mancano cento infermieri e 400 unità di operatori socio sanitari(Ooss). Anche l’Anaao, sindacato dei medici denuncia questa pratica dell’”appoggio” che per dare ossigeno al Pronto soccorso si ricoverano pazienti in altri reparti: «Ma questa volta la colpa non può essere imputata alla Aoup – spiega Gerardo Anastasio - bensì al progressivo depauperamento di risorse e personale deciso implacabilmente ed inesorabilmente dalla Regione Toscana che di fatto, oltre a tagliare i posti letto, ha drenato i presidi territoriali». Il sindacalista aggiunge poi che il sistema sanitario pisano sta lavorando da anni sempre al limite e quindi come vi è un aumento di patologie anche stagionali come l’influenza di questi giorni, il sistema va letteralmente in tilt. «Vedere medici che si infilano il cappotto per fare la spola da un edificio all’altro – dice Anastasio - non dà minimamente l’idea di una sanità, fiore all’occhiello della Toscana come qualcuno ha sempre voluto far credere».